Nasce così, casualmente, il tipico tormentone estivo che monopolizzerà la vulgata pallonara rosso-azzurra fin sotto gli ombrelloni, nei bar dispensatori di refrigerio in un’estate micidiale, nei supermercati in un incrocio tra carrelli stracolmi di provviste.
A convincere tutti sull’efficacia dello slogan partorito dal presidente Giampiero Maci al termine di una canicolare conferenza stampa concorrono diversi fattori.
Innanzitutto la spontaneità del messaggio di un leader sportivo che comunica con grande senso della misura; poi il contesto di una campagna acquisti per cui si spendono giudizi che oscillano tra “sontuosa” e “eccezionale”; infine per il senso di un appuntamento collettivo che rimette “Sua Maestà lo Stadio Giuseppe Capozza” al centro della comunicazione sportiva casaranese.
Purtroppo, non sono molte le realtà sportive della serie D e C a livello nazionale a poter vantare la stessa longevità strutturale e progettuale, la centralità topografica e culturale nella città che ricorda le grandi arene romane, la capacità di accoglienza che accontenta tutti, da noi cacciatori di forti emozioni domenicali alle tranquille famiglie con bambini.
CI VEDIAMO AL CAPOZZA! Ma stavolta la potenza mediatica della rete web e del metaverso non c’entrano nulla. Sarà sudore vero quello che bagnerà le casacche delle serpi come sarà autentico il boato che si alzerà ogni volta che violeremo le porte avversarie.
A proposito di tormentoni: due stagioni fa ho resistito in trincea come un Enrico Toti del tifo – ricordate l’eroico bersagliere senza una gamba che scagliò la sua stampella contro il nemico austriaco? – al grido di IO C CREDO!
Nonostante la mia sovraesposizione al pubblico ludibrio, sono pronto a riprendere il mio posto in trincea con la speranza di veder trionfare la mia squadra del cuore.
✍️ A cura di Michele Chionna