Due vecchie conoscenze, bandiere del calcio pugliese e meridionale, si ritrovano dopo una lunga serie di duelli in molti quadranti del calcio semi-professionistico, a far data dal lontano 1952 in Promozione, passando per l’Interregionale, la serie D, la C2, la 1^ categoria e i Dilettanti.
Al di là dei rispettivi blasoni, le due compagini si sono presentate ai nastri di partenza del girone H con molti motivi di interesse. Il Casarano per riposizionarsi nel calcio che si compete ad una società forte e ben strutturata, il Martina per la faticosa ricostruzione di un eccellente percorso storico interrottosi bruscamente.
Con queste premesse, le due squadre hanno dato vita a un “clasico” iniziato con toni frizzanti: bordo superiore della traversa colto di testa da Sepe e drive a botta sicura di poco a lato per Ancora. Tutto in 3 minuti.
Ma le serpi, per la pressione dei locali, non riescono a ragionare sulla mediana Rizzo-Strambelli in fase propositiva e il Martina ne approfitta (11’) per passare in vantaggio con una prodezza di Pinto che brandeggia al limite destro dell’area di rigore casaranese e indovina un preciso radente, angolatissimo, che coglie di sorpresa Baietti.
Lo svantaggio è una benefica doccia gelata per il team di Giovanni Costantino che fa pesare il superiore peso specifico per pareggiare il risultato. Poco prima della mezz’ora, su calcio d’angolo dalla destra, Andrea Saraniti sembra il barone rosso in un volo ad alta quota che parla di centimetri, stile, tempismo e stacco micidiale. Il Casarano pareggia con un suo colpo di testa bellissimo e rompe la delicata alchimia del vantaggio martinese.
Ma i rosso-azzurri, in difesa, pare non abbiano ancora trovato la misura: al 43’ su calcio d’angolo per i padroni di casa scende in area, più lenta di un brodino, una parabola altissima che chiedeva solo di essere spazzata via. L’argentino Schmidt approfitta con un guizzo della baraonda in area e ricaccia i salentini in svantaggio.
Il Casarano, conscio delle sue qualità offensive, nella ripresa impiega meno di un giro di orologio per rammendare lo strappo: fuga sulla sinistra di Sepe, rotazione sul piede perno e diagonale teleguidato che apre l’area martinese come una mela per la doppietta di Saraniti col più classico dei piattoni. Ormai la partita è una prova di carattere tra due squadre che la vogliono vincere a tutti i costi e ci mettono tutto quello che hanno per un match bellissimo che non cala mai di tensione.
Ma il Casarano ha un Saraniti in più che fa sembrare facili i gesti difficili. Al 16’, sulla trequarti destra, Strambelli mette in orbita un satellite che ammara morbido sulla sponda opposta del campo gestita da Sepe che scocca un cross perfetto per il numero nove rosso-azzurro che al centro dell’area martinese sembra il colosso di Rodi. Incoccia di testa, segna e si porta a casa il pallone della tripletta.
Ampie raffiche di endorfina prendono a spirare sul Tursi, il gioco diventa veramente duro e la partita assomiglia a un’ordalia medievale. Schmidt viene espulso dopo un prolungato duello rusticano in area rosso-azzurra con Rizzo a dimostrazione del nervosismo in campo.
In pieno recupero, il subentrato Gatto ci mette una pietra sopra con l’ultimo goal realizzato con una splendida girata dal centro dell’area. È stata una partita vibrante in cui ha pesato il differente tasso tecnico rosso-azzurro ma il Martina, che recrimina il comportamento arbitrale, ha dato vita ad una grande prova di carattere che fa presagire un eccellente prosieguo del campionato.
Un saluto a tutti i meravigliosi tifosi casaranesi che numerosi hanno seguito la squadra in trasferta e un lusinghiero arrivederci condito da una chicca statistica: stavolta Lopez non ha segnato….