E pur si muove fu la difesa di Galileo Galilei verso chi sosteneva che la terra era ferma al centro del sistema solare. È la stessa storia di un Casarano eretico per lunga assenza dai tre punti, per l’alto numero di pareggi maturati, per il dover sempre rincorrere l’avversario.
Eppur si muove, la squadra di mister Costantino resta ai vertici della classifica nonostante il terzo pareggio consecutivo in rimonta imposto dal Barletta.
Tocca al ds Montervino intervenire squadernando una chiara simbologia comunicativa:
1) il momento delle serpi, oggi, passerebbe anche attraverso aspetti di natura “ambientale” oltre che meramente tecnici;
2) stavolta non si commetteranno gli errori del passato e non ci saranno problemi di incomunicabilità tra società e tifosi consentendo al coach di lavorare serenamente;
3) la società è tra le più solide e serie dell’intero quadrante nazionale della serie D e valuterà, con cognizione di causa, se e come apportare correttivi all’organico;
4) la tifoseria deve ritrovare la compattezza, l’entusiasmo e la partecipazione che sono state strutturali nella lunga e gloriosa storia del Casarano.
Del resto, Montervino è un professionista di grande esperienza che legge le carte di navigazione come pochi nel suo settore: ha compreso perfettamente che l’ostacolo principale del Casarano è stato, fino ad oggi, il calendario e forse anche un po’ di fisiologica malasorte testimoniata da un numero record di pali e traverse.
L’imminenza di una partita delicatissima come quella col sorprendente Fasano cade nel momento meno opportuno, con le serpi paradossalmente esposte dalla loro “illibatezza” che potrebbe generare la “tempesta perfetta” in una fase importate del campionato. È una congiuntura che va superata con l’entusiasmo di tutti. È il momento di serrare i ranghi.
Inoltre, dalla nostra modesta tribuna di riflessione, ci permettiamo di rivolgere un appello alle Autorità Competenti affinché una struttura all’altezza della situazione come lo Stadio Capozza possa meglio accogliere le tifoserie avversarie oltre le striminzite quantità attualmente concesse.
Con un piccolo sforzo, a metà strada tra pragmatismo e un pizzico di creatività, si può restituire a questa sede la dignità e il ruolo che passano anche attraverso il rispetto che i nostri avversari ci concedono. Una questione di civiltà e accoglienza in un ambito, il calcio, che ci identifica come comunità viva e unita.
Con questo corposo pacchetto di premesse, apprestiamoci a godere di una settimana intensa di calcio teorico – il vero sale democratico di una tifoseria orgogliosa che attende con ansia la domenica – nella convinzione che al Vito Curlo si consumerà un passaggio importante per la stagione delle serpi in uno scenario, il nuovo stadio, che sicuramente rappresenta una marcia in più per il cammino del team fasanese cui è congeniale il rapido fondo sintetico.
Nel pieno rispetto per l’avversario, il Casarano saprà onorare lo spettacolo nella consapevolezza dei suoi mezzi tecnici che restano altissimi.
Post scriptum: tramite il nostro immaginifico bar, vogliamo salutare l’arrivo della più giovane tifosa casaranese, la piccola Aurora Fatima, gioia di mamma e papà – grandi tifosi – Antonella Francesca De Marco e Mauro Luigi Cavalera.
Le auguriamo un avvenire radioso al grido di FORZA CASARANO!