C’era una volta il calcio, bello da vivere, nostalgico da raccontare.
C’erano una volta il gusto ed il piacere di godere di una Domenica di adrenalina, di tifo, una prova di supremazia tra tifoserie per il boato più forte.
Casarano e Nardò due stelle che brillano in un Salento appiattito e omologato dal monopolio della serie A.
Due tifoserie che non sono gemellate ma che da sempre si rispettano, nulla di sancito da patti ufficiali o celebrazioni in pompa magna, solo un’amicizia ed un rispetto sincero e reciproco, libero da vincoli.
Forse così è più vero.
Sarebbe stato bello salutarsi ancora una volta, sarebbe stato bello sfidarsi sugli spalti regalando agli “occasionali” e ai media una Domenica da stropicciarsi gli occhi, come spesso accaduto tra le nostre tifoserie.
Qualcuno lassù, ai piani alti, ha deciso di no, ha deciso che violentare il calcio e soffocare le emozioni è più giusto, e dell’arte del no, del negare e del restringere, ne hanno fatto un mestiere.
Una volta “il mestiere” era garantire lo spettacolo, salvaguardare le emozioni garantendo un adeguato servizio d’ordine.
Ma questo è il medioevo, si soffoca e si reprime.
E tutti in casa in salotto a vedere il mondiale di Novembre, così come ci volete. O almeno sperate.
Il nostro urlo Domenica sarà ancor più forte, l’urlo della libertà di tifare, di sostenere dei colori, di amare la propria città.
Solidarizzare con i tifosi granata e con tutte le tifoserie che subiscono delle ingiustificate limitazioni, vista la non “pericolosità” della partita, serve purtroppo a poco.
C’è tanta indignazione.
Speriamo che qualcosa cambi e che si inizino a rispettare anche le piccole realtà di provincia come le nostre, perché è qui il calcio vero, quello “ruspante” non dopato da TV e lobby finanziare colossali.
Se volete sentire il vero sapore del calcio di una volta è da realtà come Casarano e Nardò che dovete passare.
Fatevene una ragione.
1 commento
La verità è che da sempre (e per sempre) Lecce e il Lecce sono il vostro incubo, per questa è la verità. Ma poi, se da voi c’è il paradiso del calcio e del tifo com’è che i piani alti ce l’hanno con voi?