La cabala di questo derby salentino era di difficile interpretazione: due squadre dal rendimento simile ma con i neretini sotto osservazione statistica per lo “zero” nella casella delle sconfitte dopo ben dodici giornate, indice di una mentalità perfettamente modellata sulle dinamiche di questo difficile ed equilibrato girone.
La partita, come prevedibile, manifesta subito l’ottimo stato di forma delle due squadre che si fronteggiano a viso aperto ciascuna secondo le rispettive necessità tattiche. Mister Costantino piazza sulla mediana due apici opposti – Bocchetti a sinistra e Strambelli a destra – demandati a verticalizzare la manovra in direzione delle isolate punte rosso-azzurre.
Il Nardò, per niente intimorito dalla dominanza delle serpi, si difende affollando la propria area e rilanciando con micidiali contropiede due dei quali, al 9’ e al 26’, si rivelano tremendamente efficaci. Nel secondo caso, Carotenuto compie due autentiche prodezze consecutive.
La ripresa non cambia registro col Casarano votato all’attacco e il Nardò sempre più affezionato al suo record impegnato a contenere raddoppiando, e sovente triplicando, la marcatura sui portatori di palla delle serpi.
Alla mezz’ora della ripresa mister Costantino definisce la metamorfosi del Casarano con numerosi cambi ma l’espulsione di Guastamacchia per doppia ammonizione pregiudica l’assalto finale dei padroni di casa.
Una nuvola gialla di cartellini, da una parte e dall’altra, testimonia il livello agonistico e mentale del derby che poteva essere vinto, senza scandalo, da una squadra o dall’altra anche se, ad onor del vero, gli ospiti sono stati maggiormente pericolosi.
Il Nardò prosegue imbattuto la sua corsa – anche i neretini hanno fatto del pareggio una scienza esatta e vantano lo stesso numero di vittorie dei rosso-azzurri – ma lanciano al Capozza un messaggio tecnico chiaro per l’abito mentale, tosto e pragmatico, indossato oggi.
Solo apparentemente il confronto diretto tra due eccellenti allenatori arride a Ragno: i torelli hanno ingranato immediatamente i meccanismi del loro team ed oggi si trovano all’iperbole del loro cammino, non appaiono migliorabili più di tanto nell’imprinting tattico.
Mentre mister Costantino ha prima combattuto con la spietata infermeria per poi dedicarsi a rassodare la difesa spesso vittima di errori di concentrazione. In tal senso, il trend ascensionale sarà suo quando potrà contare su innesti di mercato finalizzati dalla società nel segmento di “riparazione” per ritoccare in corso d’opera una formazione dall’identità già definita. Quello che conta è rimanere nell’area playoff in paziente attesa fino allo sbrogliarsi dell’intricata matassa del girone H.
La standing ovation del giorno spetta di diritto al tifoso delle serpi che, dagli Stati Uniti d’America, ha ringraziato – commosso – per aver assistito alla diretta della partita. L’ennesima testimonianza d’amore da parte di una tifoseria eccezionale che onora la civiltà del calcio.
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