Si fa presto a dire pareggio per inquadrare una situazione che individua equilibrio solo nel punteggio finale: in campo, tra Francavilla e Casarano le cose sono andate diversamente.
Negli sport individuali, che non contemplano la patta a tavolino, solo gli scacchi prevedono la possibilità di fermare il confronto quando si verificano condizioni di blocco. Ebbene, forse il Francavilla – a parte un palo colpito nel primo tempo – avrebbe gradito moltissimo una tale soluzione pur di arginare un Casarano cui non si può rimproverare nulla sotto il profilo dell’impegno, della tenuta atletica invidiabile, della caparbietà su un terreno di gioco che si faceva beffe di numerose leggi della fisica in materia di energia meccanica e cinetica.
E allora, nostro malgrado, la liquideremo con uno dei luoghi comuni più diffusi della letteratura calcistica, autentico salvacondotto del cronista di provincia: “è mancato soltanto il goal”.
Una comoda frase fatta che però racconta tutta la verità per il team di mister Costantino che ha giocato “da squadra” per lunghi tratti della partita. Mister Arleo, scafato volpone e apostolo del 3-4-1-2, ha trovato nel neo-acquisto (esordiente) Bucolo un cazzuto mediano molto redditizio in fase di costruzione e di gestione. A proposito: ma che bravo questo americanino diciannovenne di Seattle, Claudio Vaughn, che si è fatto notare per tutti i 90 minuti.
La mediana dei lucani è più affollata di un pub londinese nell’ora di punta e a tratti sembra il Mose di Venezia ma la dilagante acqua alta delle serpi rinuncia alla costruzione dal basso per i lanci lunghi affidando alla parte anatomica più preziosa di Nicola Strambelli, il piede sinistro, l’arrembaggio asfissiante del secondo tempo.
Nella fase finale anche il Casarano si offre il lusso di un nuovo acquisto: Danilo Gaeta, centrocampista ex aquilotto cavese acquisito a titolo definitivo, che a Casarano potrà dimostrare il suo valore.
Il sanguigno tifoso casaranese, dopo questo ennesimo pareggio, sarebbe tentato di risolvere i suoi problemi sul lettino dell’analista – magari sotto ipnosi – per comprendere quello che non funziona ma il tabellino della partita ci offre una tra le tante chiavi di lettura: nel corso di un match sufficientemente corretto si è scatenata una zuffa a centrocampo che ha registrato l’espulsione dei due capitani – Nolè e Marsili – incidendo ancora una volta sul cammino dei rosso-azzurri.
Srotolando il film del girone di andata, la statistica ci dice che spesso il Casarano – vuoi per le squalifiche, vuoi per l’infermeria, non ha mai schierato una formazione realmente definitiva e con i migliori talenti insieme.
La trasferta di Francavilla in Sinni ci dice che i nodi stanno venendo al pettine e l’impegno dei rosso-azzurri sta tutto nelle lacrime del 19enne Luca Perdicchia – prodotto indigeno della cantera casaranese – che negli ultimi minuti ha fallito un goal di testa praticamente fatto.
Lo ha rincuorato il senior Strambelli che lo ha accompagnato a salutare un manipolo di indomabili trasfertisti che con un solo tamburo e il genuino entusiasmo hanno offerto l’illusione di essere al Capozza.
Si va avanti grande Casarano: sono rose e fioriranno.
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