“Casarano tu sei la vita per me,
Casarano tu sei la vita per me,
Nel tuo stadio c’è tanta felicità
Casarano tu mi piaci,
Casarano alé alé ehehehe!!!”
Di solito, fino a non molto tempo fa, quando i ragazzi della curva nord intonavano questo coro, lo stadio intero, magari in preda all’euforia e all’adrenalina di un gol appena segnato, si lasciava trascinare in un tripudio che valeva da solo il prezzo del biglietto e valeva anche il sacrificio di intere settimane di speranze ed attese.
Emozioni che si traducono in note, in vibrazioni affidate al vento che volano lontano, come sogni che si lanciano oltre ogni immaginazione sfidando la forza di gravità della realtà che prova a farli precipitare giù.
Ma il vecchio Capozza in questo momento non è in grado di intonare un coro unanime, un cuore solo, un’anima sola, un solo sogno.
Dov’è finito quel popolo che in oltre cent’anni di storia ha scritto pagine memorabili senza confini di spazio e di tempo, che attraverso le gesta e l’affetto incondizionato della sua gente ha sostenuto ed alimentato la brama di vittorie che ha reso questa storia una vera e propria leggenda.
Se solo potesse parlarci uno dei pionieri che scrisse la parola inizio al calcio nostrano ormai un secolo fa, cosa ci direbbe? Probabilmente ci direbbe che per scrivere una favola serve unità, pazienza, sacrificio, ma soprattutto entusiasmo.
Senza l’ebrezza della voglia di calcio, non si sarebbero scritte pagine e pagine di pura passione ed autentica follia che hanno reso celebre una piccola cittadina di ventimila anime.
Entusiasmo ed unità sono la chiave. E non solo da parte della tifoseria.
Serve anche che le istituzioni cittadine con a capo l’amministrazione comunale, la società, i dirigenti, e tutti gli imprenditori che sentono nel sangue un briciolo di amore e di senso di appartenenza, compiano ognuno a modo proprio, una piccola grande pazzia per Casarano.
Lo Stadio Capozza ha bisogno di tanti interventi, come ad esempio un piano di viabilità che renda fruibile e sicura la curva sud, ha bisogno di un riammodernamento, ha bisogno di investimenti che pure sono piovuti a cascate su tante strutture sportive del territorio salentino ma che non sono giunte a Casarano per quanto la nostra sia una città che ha una grave carenza di impianti sportivi.
Occorre programmazione, occorre voglia di intercettare sino all’ultimo centesimo messo a disposizione da qualsiasi misura finanziaria per migliorare la nostra città, e non solo per l’impiantistica sportiva ma per ogni iniziativa che porti migliorie a strade, piazze, palazzi, spazi pubblici, parchi ed infine ma non ultimo alle persone.
Serve voglia e amore per ogni centimetro quadrato di questo territorio che per noi è casa.
Quel pioniere di cent’anni fa forse ci direbbe: sveglia ragazzi! Sveglia Casarano!
La notizia buona è che non è mai troppo tardi per ricominciare.
La cattiva notizia è che ogni giorno che perdiamo non tornerà indietro.
A noi la scelta. A voi la scelta. Avanti Casarano! Forza Casarano.
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