Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Sul crinale sottilissimo che separa inguaribili ottimisti dagli incontentabili spiccano almeno due valori: la bellezza estetica di certe partite, come Barletta-Casarano, e la cazzuta resilienza dei rosso-azzurri che non hanno mollato nemmeno nei momenti più difficili.
Per il nostro bar il bicchiere stavolta è mezzo vuoto e non potrebbe essere altrimenti per un cinico calcolo matematico: per quattro volte le serpi si sono manifestate al portiere avversario Piersanti e tre volte hanno espresso altrettante sentenze. Quando è toccato a Burzio quietanzare la partita, probabilmente in modo tombale, una frazione di secondo ha cambiato il corso della storia.
Il Barletta stava ancora festeggiando il goal dell’1-2 che già il Casarano aveva impacchettato la terza rete ma un intervento di mano di Pollidori, realmente plateale ed in piena area, ha modificato gli avvenimenti nel silenzio – terrificante – della terna arbitrale. Sarebbe scattata, automaticamente, l’espulsione di quel calciatore. In quel momento il team di mister Foglia Manzillo era secondo – appaiando il Barletta – a soli 3 punti dalla Cavese.
Da contro, la contabilità della partita racconta della difesa salentina bucata tre volte – un-due-tre – su ben due palle ferme. In un mondo ideale senza calci d’angolo e punizioni dal limite il Casarano sarebbe a un fiato dalla Cavese capolista e certamente avanti rispetto al Barletta cui quest’anno ha concesso solo due pareggi (all’andata 1-1 alla nona giornata).
Per non parlare dei rispettivi ruolini di marcia – le due squadre sono separate da soli tre punti – dove la bilancia delle sconfitte pende sulla squadra adriatica che ha perso tre volte – come pure la capolista Cavese – contro le sole due sconfitte subite dal Casarano.
E nonostante il primo tempo sia stato una autentica lezione di calcio, dopo l’uno-due micidiale rifilato ad un inebetito avversario si è scatenata la reazione del Barletta, sostenuto dal suo straordinario pubblico, che ha espresso regimi degni di un frullatore per ritmo, continuità e densità. E quando i barlettani sono passati in vantaggio il Casarano ha dimostrato di essere una squadra di grande carattere.
La nostra cronaca termina qui, con gli elogi ai nostri beniamini. Nonostante la insufficiente direzione di gara del signor Arcidiacono di Acireale continueremo a nutrire fiducia nel gioco del calcio.
Ci limiteremo ad un saluto interamente dedicato al giovane Tipaldi: FORZA ARMANDO! Perché ogni ulteriore commento sarebbe inutile. Tutta Italia ha visto quello che è successo e quale tragedia si sia sfiorata.