Verso Casarano-Molfetta, con un turno di squalifica in meno
Non può essere una casualità: nella settimana che introduce la Festa delle Palme, grande simbologia di pace per tutti i battezzati, la Lega ha accordato uno sconto di pena al Casarano riducendo da due a una le giornate di squalifica allo stadio Capozza.
La madre di tutte le battaglie, la partita Casarano-Cavese, si giocherà a porte aperte per una grande festa di sport. Il fattaccio si consumò durante la partita col Fasano, pareggio per 1-1 agli ordini del signor Valerio Bocchini di Roma 1 che quel giorno ingaggiò una sfida nella sfida col pubblico casaranese.
Il rischio era, con il clima infuocato che si era venuto a creare, di stilare un referto a livello di “combattenti e reduci” tra espulsioni, malumori e una presunta pioggia di monetine che avrebbe, da sola, colmato il disavanzo pubblico italiano.
Il cronista, per quanto di parte anzi apertamente tifoso, dovrebbe sempre mantenere un aplomb inappuntabile. Ma stavolta ci sembra di poter dire, così tra noi pochi intimi, proprio a livello di bar dello sport, che due giornate apparivano una punizione spropositata per quello che la cronaca ha raccontato. Ma su una cosa vorrei essere chiaro: sull’episodio della gomma bucata, Vostro Onore, invoco l’onere della prova.
Purtroppo, al termine della partita, l’auto sui cui viaggiava l’arbitro presentava una gomma sgonfia. L’episodio, avvenuto all’esterno dello stadio e in zona protetta, sarebbe stato trascritto nel rapporto finale stilato dal direttore di gara: la possibile pietra tombale sul cammino del Casarano se la tesi del sabotaggio fosse stata presa in considerazione.
E per quanto il calcio sia, a volte, il regno incontrastato dell’irrazionalità, stavolta vorremmo fare un ragionamento di stringente logica. Ci sembra ragionevole supporre che, se di sabotaggio si fosse trattato, le gomme a terra sarebbero state due, forse tre, magari tutte e quattro.
Chiudiamo questa vicenda a lieto fine (o quasi) sventolando le palme della pace ma soprattutto – credo di interpretare il sentimento dei nostri tifosi – con l’assunzione delle nostre responsabilità e con un richiamo a un certo stile che è tipico dei tifosi rosso-azzurri. Calorosi, splendidamente pittoreschi, casinisti quanto basta.
Ma non siamo gente che la domenica parte da casa per disonorare il calcio. Pertanto, domani osserveremo il turno di squalifica ma con la Cavese occorre una prova di sportività che renda onore ai nostri ragazzi, al mister, ai dirigenti per questo finale di stagione. FORZA CASARANO!