Casarano-Cavese 1-1: è il momento di riannodare certi fili spezzati
Non è il momento di lasciarsi andare al rimpianto. Vi risponderemmo molto seriamente con le parole di Gabriele D’Annunzio: “Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna evitare il rimpianto occupando lo spirito con nuove sensazioni e nuove immaginazioni”.
E se è vero, com’è vero, che il sommo vate di pallone ne capiva assai è pur vero che un popolo tifoso non si arrende nemmeno quando è pesantemente penalizzato. Tra un verso e un altro, D’Annunzio inventò perfino la moda di indossare lo scudetto sulla maglia della squadra che vinceva il campionato. Quindi di lui ci si può fidare.
Il Casarano, che di rimpianti non vuol sentir parlare, ha sfoggiato il miglior calcio da due o tre stagioni a questa parte contro la prima della classe in una partita che forse avrebbe potuto vincere se solo un pallone beffardo – ben fiondato da Cuomo dalla lunga distanza – non avesse ingannato il portiere Carotenuto dopo l’impatto sul terreno di Parabita reso scivoloso dalla pioggia battente.
I rosso-azzurri hanno condotto l’incontro per 75 minuti con l’autorevolezza che deriva dall’assimilazione degli schemi di mister Foglia Manzillo giunti a maturazione nella fase decisiva del campionato, quella che precede e regala la chance dei playoff.
Per l’occasione, le serpi hanno scelto un centrocampo denso presidiato da Marsili in stato di grazia in ambo le fasi ma soprattutto nelle transizioni verso una Cavese verosimilmente disposta a specchio con un autorevole Altobello in chiave propositiva.
Tutto il sistema ne ha giovato, specialmente la catena di destra in grado di insinuarsi profondamente nell’area avversaria come in occasione del rapinoso e bellissimo gol di Citro alla mezz’ora.
Le indicazioni positive non sono solamente tattiche ma confortano anche dal punto di vista agonistico: in una giornata infelice sotto il profilo meteorologico i salentini hanno dimostrato di stare meglio dei campani che solo nel finale sono riusciti ad emergere a fronte di un dispendioso primo tempo e metà ripresa dei rosso-azzurri. Un altro dettaglio di insindacabile ottimismo per gli ultimi tre match della regular season.
È il momento di riannodare certi fili spezzati, stare accanto ai ragazzi, al mister e alla società a prescindere dalla squalifica per creare un clima favorevole nella comunità sportiva casaranese. Il bello del calcio non sta solo nella bella performance vissuta in campo.
Spicca, per esempio, il sacrificio sugli spalti di quanti hanno raccontato la partita sotto la pioggia battente e i commoventi tentativi di un collaboratore metelliano di detergere l’obiettivo della telecamera con un fazzolettino di carta ridotto a una poltiglia informe.
Piccoli, bellissimi gesti per una grande e bruciante passione.