22 Marzo 1995
Per molti questa data di un ormai lontano Mercoledì di ventott’anni fa non vuol dire nulla. Avevo undici anni all’epoca, un bambino, ed ero appena rincasato dopo aver giocato con i miei amici nel quartiere.
Sapevo che il Casarano avrebbe disputato nel pomeriggio la gara di coppa Italia di serie C allo stadio Dall’Ara di Bologna, appuntamento valido per i quarti di finale. L’andata giocata il 1 Marzo al Capozza, il giorno delle ceneri, aveva visto impattare sullo 0 a 0 le due formazioni in uno scontro inedito.
Il risultato lasciava aperto il discorso qualificazione, anche se i pronostici erano tutti appannaggio del Bologna per ovvie ragioni di blasone, di storia, e anche per via di un cammino limpido e convincente che vedeva primeggiare la squadra di mister Ulivieri in campionato.
La rosa era composta da gente abituata a categorie superiori, alcuni direttamente dalla serie A come Nervo e capitan De Marchi. Insomma, il classico Davide contro Golia, una sfida che sembrava impossibile, sulla carta. Ma il calcio ci insegna la regola più bella, implacabile, imprevedibile, la legge per eccellenza: niente è impossibile.
Così accesi la TV alla ricerca di informazioni sulla partita, all’epoca non era facile reperire notizie come lo è oggi attraverso i social ed internet.
Dopo poco al TG regionale, nell’angolo riservato alle notizie sportive, il giornalista televisivo Marcello Favale irruppe con la sua solita voce ferma e sicura: “Impresa storica del Casarano che sbanca Bologna”.
Avevo capito che era successo qualcosa di straordinario quel pomeriggio e guardavo con gli occhi innamorati e sbalorditi di un bambino le immagini che arrivavano direttamente dalla sede di Bologna.
Il piccolo Casarano di Maurizio Viscidi aveva sorpreso il grande Bologna del maestro Ulivieri. Osservavo i miei idoli con le maglie bianche da trasferta ad inserti orizzontali rosso e azzurri, bellissime, immortalati nelle immagini salienti del match ancora oggi disponibili su Youtube.
Quei gol che profumavano di leggenda, trasudavano storia, gol che portavano la firma di Francioso, Franciogol per noi supporters delle serpi, e del giovanissimo Passoni, ragazzotto di belle speranze che fece poi una gran bella carriera al Chievo con cui giocherà anche in serie A, e poi tra le altre Siena e Livorno.
I rossoazzurri con la vittoria di Bologna centrarono la semifinale persa poi contro il Forlì. Serpi ad un passo dal bissare il successo in coppa Italia del 1985 in cui si laurearono campioni d’Italia.
La storia non si dimentica, si tramanda per avere coscienza di ciò che siamo stati e per disegnare un nuovo percorso che possa scrivere nuove pagine possibilmente ancora più brillanti.
Ogni tanto è bello alzare lo sguardo al cielo e godersi qualche piccola pillola di storia che illumina ancor ’oggi il nostro cammino.
Sempre avanti Casarano!