Nemesi: regolatrice dell’ordine universale delle cose per la serie “non si scherza più, dentro o fuori” a confronto con la squadra che ha dominato gran parte della regular season.
Per tutto il primo tempo, e con una sola opzione disponibile cioè la vittoria, il Casarano si è giocato l’ultima chance di ambire alla categoria superiore. Sul terreno più caldo del girone H, a porte chiuse dopo gli eccessi della tifoseria campana a Brindisi, i rosso-azzurri hanno disputato un dignitoso primo tempo.
Fino al goal dei campani un unico, telepatico pensiero collettivo ha accomunato la tifoseria delle serpi che ha riavvolto mentalmente il film del campionato costellato da una miriade di “golletti” spesso evitabili: ma perché non hanno difeso sempre così? E infatti il vantaggio della Cavese è arrivato da un calcio piazzato che, come in altre occasioni, ha fatto sbandare la difesa salentina.
A quel punto – dèjà vù – le idee del Casarano si sono confuse e quel che rimane di una squadra tecnicamente (e teoricamente) fortissima ha cominciato a balbettare un dialetto calcistico incomprensibile ed evidenziato le sue lacune endemiche. Riprendere gli avversari è diventata una fatica di Sisifo: come nel mito odisseo, la palla rotola e rotola e rotola ma torna sempre drammaticamente indietro per le ripartenze della Cavese.
Cronaca e risultato finale sono impietosi, il torneo del Casarano si è chiuso come era cominciato: l’encefalogramma piatto per cui tutti si aspettano il risveglio del dormiente; senza un super-eroe a cui votarsi l’anima nei momenti di difficoltà; senza la chimica incendiaria che accomuna il cuore dei tifosi che non hanno restituito nulla alla squadra perché dal campo arrivava poco feeling.
Quando il cronista deve raccontare cose spiacevoli ha poche alternative. O la butta in caciara – e chi s’è visto s’è visto – o, pilatescamente, chiama in causa la filosofia del calcio. Per questo Casarano 2022/2023, senza infamia e senza lode, scomoderemo il “Paradosso della Tolleranza” facendo appello alla pazienza dei tifosi che anche quest’anno vedono la squadra del cuore soccombere a pochi passi dal traguardo.
Il “Bar delle quattro Chiacchiere” si appresta a smantellare in attesa delle vacanze e del prossimo calcio-mercato. Anche se non abbiamo vinto niente, anche quest’anno il Casarano è stato sempre nella zona alta della classifica come – non dimentichiamolo – avviene ormai stabilmente da qualche anno.
Sperando di avervi fatto divertire, ringraziamo per le decine di migliaia di contatti ricevuti, per i complimenti ma soprattutto per le critiche costruttive. Salutiamo tutti ma proprio tutti. I tifosi, la squadra, lo staff, la società. E grazie alla splendida Redazione di Supporters Casarano di cui siamo onorati far parte.