Anatomia di una passione rossoazzurra
La genesi del calcio a Casarano ha radici profonde e molto antiche.
Questa è una città che ha sempre sentito forte il richiamo di un pallone che rotola, una storia ultracentenaria che racconta grandi sfide, vinte talvolta, altre perse. Una storia fatta di persone che hanno costruito condivisione intorno al calcio, che hanno alimentato il senso di appartenenza ad una comunità.
Uomini e donne che hanno sentito il dovere morale di tramandare quel patrimonio sportivo-culturale a tante giovani generazioni per arrivare vivo ed ancora particolarmente sentito ai giorni nostri.
Nel corso del tempo sono nati derby di campanile con realtà vicine ma anche sfide impensabili e rivalità accese con piccole e grandi realtà anche molto lontane. Casarano è il calcio. Ed il senso del calcio sta tutto nello spirito di competitività che è insito nell’animo umano, per natura.
Lo sport è anche e soprattutto cultura
Ed è proprio la cultura sportiva che ci ha insegnato ad accettare le sconfitte, a rialzarci nelle difficoltà, ci ha insegnato soprattutto a non mollare mai. Se volessimo dunque trovare la frase che può rappresentare a pieno la comunità casaranese è senza dubbio questa: “gente che non molla mai”.
Ma è una piazza anche particolarmente affamata, troppi anni di assenza dal calcio che conta e tante delusioni hanno rischiato seriamente di danneggiare in maniera irreversibile quel legame.
Oggi c’è un lume di speranza ancora acceso, un progetto che fa capo ad una proprietà appassionata e generosa, ma su tutto un manipolo di tifosi che tra mille sacrifici e perseguendo un percorso per nulla facile, mantiene in vita il movimento ultras in città. Sono loro il cuore che batte. Sono loro a portare alta la nostra bandiera in ogni dove giochi il Casarano.
Ci sono stati e potranno esserci errori lungo il cammino, da tutte le parti, incomprensioni e momenti difficili, ma sosteniamoli sempre senza giudicare, non abbandoniamoli mai, perché siamo tutti casaranesi nel bene e nel male.
Piuttosto torniamo ad essere tutti più propositivi ed attivi, accantoniamo la miriade di critiche che a volte ci contraddistinguono e iniziamo a costruire coi fatti il nostro futuro, per lasciare alle nuove generazioni quello che i nostri padri hanno lasciato a noi.
Abbiamo saputo, ad esempio, di un agguato avvenuto ai danni di alcuni nostri ultras di ritorno da Nocera Inferiore all’altezza di Taranto. Un agguato feroce e premeditato che deve far riflettere sui rischi che corrono queste persone che sono padri di famiglia, fratelli ed amici di ognuno di noi.
È davvero un gioco inutile quello della critica comoda, parole e giudizi lanciati come sassi dal nostro divano al caldo. Dobbiamo ritrovarci comunità, senza se e senza ma, anche e soprattutto in queste situazioni, offrendo sostegno e solidarietà, comprensione e complicità.
Torniamo ad affiancare il cuore degli ultras che batte in curva con il tifo popolare, autentico baluardo di casaranesita’ vera.
La passione per il Casarano è un seme che ha bisogno di attenzioni per germogliare. Come i sogni, nascono da lontano quelli che portano lontano.
Forza Casarano!